Tango Estivo

Tango Estivo

D’estate le milongas sono più che altro all’aperto. I tangueros spuntano come i funghi d’autunno quando piove. Ad ogni modo fa caldo, anche troppo talvolta, ma i ballerini non mollano mai una pista di tango. Vi sto parlando di qualche sera fa in cui sono andata a ballare in una comune piazza di un paese sul mare, dove soggiornavo per la mia vacanza estiva, in Italia. Era stata una delle giornate più calde di tutta l’estate. La milonga era piena piena, non c’erano sedie libere e le persone stavano in piedi o sedute sui gradini ai piedi di una statua. La luna brillava alta nel cielo e non tirava un filo d’aria. Il sole era tramontato tardissimo e il pavimento rilasciava un calore non gradito a nessuno specie ai tangueri in movimento. Non avrei mai pensato che quella sera avrei ballato con lui, il tanguero, come lo chiamavano i suoi amici.

Milonga open air, Frente Patio Olmos, domingos Cordoba, Argentina - YouTube

Non ci siamo fatti una mirada e cabeceo come si fa di solito in milonga. Piuttosto la coppia davanti a noi, sbagliando è tornata indietro e il mio ballerino principiante mi ha spinto facendomi urtare la coppia che avevamo dietro di noi. Ecco tipo tamponamento a catena. Vidi la smorfia di dolore nel viso del malcapitato ma poi mi sono persa nel guardarlo. Bello, moro, occhi azzurri, fisico scolpito e il viso dai lineamenti perfetti. Mi rispecchiavo nei suoi occhi quando rossa in viso dissi:

“Scusa, ti sei fatto male? Non mi sono potuta fermare” vedendo che lui si massaggiava la caviglia. Il mio cavaliere cercava di rimediare al suo errore e pure quelli davanti a noi. Non mi muovevo di un millimetro e allora lui a sua volta preoccupato mi chiese:

“Tutto bene? Tu ti sei fatta male?”

Mi rinvenni dal momento di stasi e risposi pronta:

“No no tutto bene, grazie” ma stetti a bocca aperta, ne sono sicura.

Uscimmo tutti dalla pista per non intralciare ulteriormente la tanda che era al suo terzo brano.

Mi sorrise e sparii come un fantasma perché non ero più riuscita a intercettarlo, sembrava letteralmente sparito nel nulla.

A fine serata tornarono tutti alle loro macchine. Io per la verità ero venuta a piedi perché la mia dimora estiva era poco distante. Ad un tratto si sentii fendere l’aria da una gran frenata. Una moto nera era per terra e il proprietario era disteso accanto ad essa con il casco in testa. Mi avvicinai per prestare soccorso e una volta al suo fianco gli chiesi:
“Tutto bene?” spaventata.

“Si si, non è nulla di grave” mentre l’uomo prontamente si rialzò e si tolse il casco.

Non potevo credere ai miei occhi, era lui.

“Guarda un po’ chi si rivede” mi disse sorridendo

Il bellissimo tanguero era di nuovo davanti a me.

“Mi sono distratto vedendoti uscire e ho perso il controllo della moto”

“Come scusa? Io che c’entro? Scocciata.

“Stavo scherzando tranquilla” sorrise ancora.

Inalberata mi giro per andarmene.

“Ho appena avuto un incidente e non mi assisti nemmeno un po’? mi chiese a bruciapelo.

“A me sembra stai benissimo, quindi non vedo perché dovrei farti da crocerossina” Risposi voltandomi.

“Ah ok. Vedendoti ballare mi sembravi comunque una dolce ‘seguidora’ pure simpatica” mi stuzzicò.

“Tu invece sembravi il solito sbruffone, antipatico che si crede chissà chi” facendogli l’occhiolino.

Sentendomi piuttosto maleducata esordii:

“Senti sto a due passi da qui, se vuoi riprenderti dalla caduta ti offro qualcosa da bere!”

“Si grazie basta solo un bicchiere d’acqua” innocente.

La serata era sempre calda e perciò lo invitai a sedersi in terrazza.

Offrii da bere al malcapitato e cominciammo a chiacchierare con naturalezza come accade ai tangueri quando parlano di tango. Il feeling tra noi era evidente.

“Piacere mi chiamo Alessandro”

Esclamai:

“Oddio è vero. Non ci eravamo ancora presentati. Io comunque mi chiamo Alessia”.

“Il piacere è mio tanguera” esclamò.

“Scusa la domanda. Ma come mai, non ti ho mai visto prima d’ora? Non sei di qui, vero? Domandai curiosa.

“Prima abitavo a Torino e comunque tranquilla, da oggi in poi mi vedrai in tutte le milongas dove andrai.” Disse con la sua solita aria da sfacciato.

“Grazie ma non ci tengo, non so nemmeno come balli peraltro!” dissi ridendo.

“A questo possiamo porre rimedio subito!” pronto.

Alessandro dal suo cellulare cercò un romantico Di Sarli e le note cantarono ‘Bailemos’ inondando l’aria.

“No dai, non vorrai ballare adesso qui…” impacciata.

Per tutta risposta si alzò e prendendomi per mano mi ritrovai di fronte a lui a pochi centimetri dal suo corpo.

Ormai il momento era quello giusto, quello perfetto.

Io ero li, di fronte a lui, con le gambe tremolanti. Lui, con il sorriso sulle labbra si perdeva nei miei occhi.

Sembrarono momenti interminabili quelli che ci separarono dall’unione dell’abbraccio prima di cominciare a ballare.

Pian piano le nostre mani si avvicinarono, non osavamo parlare forse per non rovinare quel momento così intenso e pieno di passione.

Danzando il venerdì, lezione di tango argentino e milonga ad Abano il 21 ottobre 2016 Eventi a Padova

Ci abbracciammo. Mi stringeva forte!

Poi mi sussurrò qualcosa all’orecchio:

“Mi piaci molto tanguera!”

I miei occhi erano diventati lucidi, rossa in volto come non mai, quasi alla fine del brano, mentre il ritornello cantava bailemos, lo baciai con passione.

Poi esclamai:

“Mi sono sentita attratta da te dalla prima volta che i nostri sguardi si sono incrociati.

Sarebbe stato il momento giusto per scattare una foto, una foto che avrebbe potuto immortalare quel momento come quelle che ci fanno in milonga cogliendo la magia che a parole è poco descrivibile.

Anche il meraviglioso paesaggio che si era creato attorno a noi, rendeva la scena un vero spettacolo.

La luce delle prime luci dell’alba si rifletteva sul mare dipingendolo con i colori dell’arcobaleno. In lontananza si sentivano le onde infrangersi lentamente sulla spiaggia in un modo continuo e instancabile, bagnando la riva con la sua spuma bianca. Là in lontananza, fin dove si perdeva l’occhio, il mare e il cielo si fondevano tanto da sembrare uno sfondo unico. Il sole cominciava a tingere il cielo di varie sfumature colorando anche qualche nuvola e tutto diventò un quadro perfetto!

“Sei bellissima, sai!”

Recital all'alba a Villaggio operaio di Campione del Garda da 07/08/2022 al 07/08/2022

Arrossii. Lo baciai nuovamente. Il brano di Di Sarli suonava all’infinito, ripetendosi di continuo.

 

Tango in Nomads Lands: Il Tango? Oh, non e' cosa per me! | Dance photos, Dance pictures, Tango

Iniziò così la nostra storia.

La classica storia di due tangueros.

Una storia d’amore come tante. Nata durante una milonga estiva

Abbiamo scritto sulla sabbia indelebilmente i nostri nomi: Alessia e Alessandro.

 

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