Mi ritrovo insieme al mio amico Ernesto Tdj della serata, che mi dà una mano a organizzare la mia milonga mensile. Per l’occasione ho pensato a una serata a tema, del resto è carnevale e abbiamo pure musica dal vivo. Pensiamo ci sarà il pienone. Stiamo lì dal pomeriggio a sistemare l’impianto, a fare le prove, a disporre i tavoli, ad abbellire a festa la sala. Sotto le luci della sala ben illuminata sulle sedie destinate ai tangueros ancora vuote, ci facciamo i beati gli affaracci nostri pensando ognuno a cosa gli è più congeniale visto i ruoli diversi che avremo durante la serata. Io tengo in mano il mio vestito da suora da indossare prima dell’inizio della serata.
Per passare meglio il tempo decidiamo di fare un tango, giusto perché, come ogni tanguero che si rispetti, non vede l’ora di abbracciare qualcuno e di provare qualche passo di tango.
In genere c’è sempre il solito tanguero che arriva anzitempo e a un certo punto entra in sala un signore di una certa età. Lì per lì non lo riconosco, ma è un tipo che viene sempre a ballare, un tempo insegnante di tango, attore di teatro, ecc. Si avvicina a me e mi dice sorridendo:
“Si può?”
E ovviamente prima di aspettare risposta si è già seduto dove più gli aggrada aggiungendo ad alta voce:
“Continuate pure, io non vi darò noia!”
Continuando nel suo dire:
“Accidenti, sei brava a ballare!”
“Grazie!”
“Ti posso chiedere una cortesia?”
“Ma certo” rispondo io cortese e per nulla insospettita.
“Sai, ti vorrei chiedere se stasera potrei esibirmi nella tua milonga e mi piacerebbe tu fossi la mia partner…”
Eccomi presa al guinzaglio. Difficile dire di no a un signore del suo calibro, perciò mi ritrovo abbracciata a questa vecchia gloria piegata dagli anni che balla oramai con passi incerti e con la sequenza che ricorda a memoria, grazie all’unica connessione cognitiva rimasta. Ha una espressione così felice che non trovo il coraggio di dirgli di no. Alla fine ballo come a volte faccio quando mi annoio, prendendo in mano la gestione della tanda e penso: si accorgerà che non sto facendo la seguidora mansueta e desisterà dalla richiesta di esibirsi. Invece lui è soddisfattissimo.
Prendo coscienza che mi sta costringendo a fare da carne da cannone per accontentare il suo ego. L’esibizione sarà mediocre e i tangueros non daranno la colpa al vecchio maestro ma alla sconosciuta ballerina. Balbetto qualche obiezione, ma ormai la condanna è stata emessa: appuntamento in centro pista tra qualche ora. Aiuto. La sera, iniziata la milonga, sono presa da mille cose. Comincia a farsi sentire la stanchezza, ho fame e vorrei potermi rilassare e ballare qualche tanda tra braccia che mi cullino e mi rassicurino che sta tutto andando per il meglio. Invece è arrivata l’ora dell’esibizione, ben cosciente che sto per fare una figura più o meno di m.. Prima di iniziare l’esibizione il vecchio milonguero, microfono in mano, si presenta. Tenete a mente che lui è anziano, famoso, conosciuto da tutti, al centro della sala, la sua voce riecheggia nelle enormi casse; io sono una tanguera semplice più conosciuta per i miei racconti, seduta sulla sedia, vicino al mio amico tdj, Ernesto. Vorrei sparire del tutto. Invece lui indica la sottoscritta e tutta l’attenzione si sposta su di me. Dice: “Questa giovane tanguera, organizzatrice, scrittrice, mi ha chiesto la cortesia di potersi esibire insieme a me. Così ho pensato di ballare: “Por una cabeza” di Carlos Gardel. Io a lui? Ha detto così, che io gli ho chiesto questa cortesia. Il resto stato quel che è stato. Non è poi andata così male.
(P.S. Il vecchio milonguero “paraculo” è morto un paio di anni fa. Mi dispiace, perché nonostante tutto era un tipo troppo simpatico. E’ un bravo ballerino dei suoi tempi!)
https://www.youtube.com/watch?v=SJ1aTPM-dyE
3 Comments
Bellissima storia anche perché vera, oltre che egregiamente raccontata, come del resto mi accade con quasi tutto ciò che lei scrive Maria. Inizio a leggere le prime righe e non riesco più a staccarmi dal testo, fino alla fine del racconto. E dopo aver letto questi suoi racconti mi ritrovo a fare, ormai da un paio d’anni, sempre la stessa considerazione: “Ma che straordinarie descrizioni di vita tanguera vissuta che riesce a fare questa autrice! Chissà come sarebbe, avendone occasione, mirarla e magari condividere con lei una tanda?!?!?”
Per la tanda parliamone… Sarà un piacere! Grazie per le sue parole, fa sempre bene al cuore sapere di riuscire a regalare emozioni!!!
Spero a presto💕
Per la tanda parliamone, sarà un vero piacere!
Grazie per le parole scritte, fa sempre bene al cuore sapere di riuscire a trasmettere le emozioni che il tango riesce a darci sempre, comunque e nonostante tutto!
Spero a presto!
Maria Caruso